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autobizInsights #15
È davvero la fine del diesel?
Verso una maggiore stabilità?
Gli ultimi sviluppi del mercato delle auto usate (UC) in Europa mostrano segni di maggiore stabilità, soprattutto se confrontiamo la prima metà del 2025 con il 2023 e il 2024: i tassi di deprezzamento osservati stanno diminuendo e si stanno avvicinando ai quelli pre-covid, almeno per alcune alimentazioni.
Nuove dinamiche
Dietro questa apparente stabilità, osserviamo nuove dinamiche quando si tratta di pricing e gestione degli stock. Piuttosto stabile in passato, il mercato deli veicoli usati è ormai in costante evoluzione, con molti parametri di prezzo che devono essere presi in considerazione.
In questo contesto, riteniamo che un attento monitoraggio sia assolutamente necessario.
In questo contesto, riteniamo che un attento monitoraggio sia assolutamente necessario.
Mancanza di prodotto di base
In Europa, nel primo trimestre del 2025, abbiamo osservato una diminuzione del volume di veicoli tradizionali non in leasing, di età compresa tra 24 e 60 mesi. Si tratta di un effetto diretto della carenza di chip a livello globale, con effetti sulla produzione di auto nuove tra il 2020 e il 2023.
Non solo i volumi sono inferiori agli anni precedenti, ma anche il mix di stock è diverso, con un maggior numero di veicoli elettrificati, in particolare BEV, che rappresentano ora il 10% degli stock rispetto al 7% del 2023.
Non solo i volumi sono inferiori agli anni precedenti, ma anche il mix di stock è diverso, con un maggior numero di veicoli elettrificati, in particolare BEV, che rappresentano ora il 10% degli stock rispetto al 7% del 2023.
Il dilemma del BEV
Mentre gli OEM promuovono con decisione i BEV, in un contesto di vincoli CAFE (Corporate Average Fuel Economy) rafforzati e di incentivi governativi ancora molto elevati nella maggior parte dei Paesi dell’UE, i BEV usati faticano a trovare nuovi proprietari.
I tassi di deprezzamento annuali osservati da autobiz mostrano che siamo tornati a livelli pre-covid, tranne che per le auto PHEV e BEV.
Anche se le auto BEV si trovano in una posizione migliore rispetto all’anno scorso, i tassi di deprezzamento sono ancora molto più alti rispetto alle auto ICE, ad eccezione dei Paesi nordici.
In alcuni Paesi come la Francia o l’Italia, anche la situazione dei PHEV desta qualche allarme, con tassi di svalutazione vicini a quelli delle auto BEV.
I tassi di deprezzamento annuali osservati da autobiz mostrano che siamo tornati a livelli pre-covid, tranne che per le auto PHEV e BEV.
Anche se le auto BEV si trovano in una posizione migliore rispetto all’anno scorso, i tassi di deprezzamento sono ancora molto più alti rispetto alle auto ICE, ad eccezione dei Paesi nordici.
In alcuni Paesi come la Francia o l’Italia, anche la situazione dei PHEV desta qualche allarme, con tassi di svalutazione vicini a quelli delle auto BEV.
Il diesel è ancora in voga?
Nonostante le politiche governative rigorose e le critiche al diesel dopo lo scandalo del dieselgate del 2015, questo tipo di carburante rimane resistente e presenta la liquidità più bassa in Europa, con solo 2,1 mesi di permanenza in magazzino.
Nei Paesi nordici, la permanenza media dei veicoli in stock è leggermente più lunga, circa 3 mesi ad aprile, rispetto a una media di 2,1 mesi. Tuttavia, nel complesso rimane relativamente breve.
Ci sono alcune discrepanze tra i Paesi: in Francia e nel Regno Unito, ad esempio, i diesel sono più attraenti che in Spagna o in Germania.
Nei Paesi nordici, la permanenza media dei veicoli in stock è leggermente più lunga, circa 3 mesi ad aprile, rispetto a una media di 2,1 mesi. Tuttavia, nel complesso rimane relativamente breve.
Ci sono alcune discrepanze tra i Paesi: in Francia e nel Regno Unito, ad esempio, i diesel sono più attraenti che in Spagna o in Germania.
Come orientarsi in queste nuove dinamiche?
Dall’inizio del 2022, abbiamo assistito a un aumento costante del volume di attività di pricing e repricing sul mercato, fino a due volte quanto osservate ad aprile 2025 rispetto a gennaio 2022.
I prezzi cambiano più frequentemente, ma cambiano anche meno: nel 2023 i cali medi di prezzo ammontavano a 500 euro, mentre la media più recente si attesta su un valore inferiore a 100 euro per auto.
Considerando questi nuovi parametri, i professionisti devono monitorare attentamente il mercato, oltre a disporre degli strumenti